In
occasione del pio transito del Venerabile Pio XII, rilanciamo questo
contributo.
Il papa che voleva salvare il mondo
tramite la Madonna
di Aurelio Porfiri
Non dobbiamo dimenticare la specialissima devozione
che Pio XII aveva verso la Vergine e che proclamò il dogma dell’assunzione nel
1950. Nel suo amore a Maria si nasconde infatti l'antidoto ad ogni
problema.
Per ragioni anagrafiche, quando pensiamo ad un Papa
che ha avuto una speciale devozione per la Vergine Maria, ci vengono in mente
papa Francesco e la Madonna che scoglie i nodi o San Giovanni Paolo II che
aveva scelto come proprio motto Totus Tuus ego sum. Eppure non dobbiamo
dimenticare la specialissima devozione che Pio XII aveva verso la Vergine
Maria. Infatti fu lui a proclamare il dogma dell’assunzione il primo novembre
del 1950.
Sergio Gaspari, in un articolo su Madre di Dio (10 ottobre 2008)
reperibile su latheotokos.it così affermava: «Il 9 ottobre 1958, nella
residenza estiva di Castelgandolfo moriva Pio XII, Eugenio Maria Pacelli, nato
nel 1876, pontefice dal 1939 al 1958, detto, per antonomasia, il Papa della Madonna.
Il Pastore supremo che scomunicò nel 1949 i comunisti atei, ma che si era
adoperato indefessamente per l’assistenza alle vittime della seconda guerra
mondiale, che già preconizzava della futura Europa unita, tecnicamente gigante,
spiritualmente atrofizzata, il Papa che avviò le prime riforme liturgiche
effettuate poi dal Vaticano II (1962-65).
Nel Battesimo, al nome di Eugenio, veniva aggiunto
quello di Maria. Giovane diciottenne, il 13 dicembre 1894, si
iscriveva nella Congregazione mariana dei Gesuiti in Roma. Il 3 aprile 1899,
celebrava la sua prima Messa dinanzi alla Salus Populi romani di
Santa Maria Maggiore. Il suo primo discorso da sacerdote fu sulla Vergine.
Veniva consacrato vescovo il 13 maggio 1917, il giorno stesso in cui a Fatima
appariva la Madonna. La sua elevazione a cardinale fu annunciata il 7 dicembre
1929, vigilia dell’Immacolata. Eletto Papa il 2 marzo 1939, nello
stringere tra le mani il timone della nave di Pietro, affidava il suo pontificato
a Maria "Stella del mare". Si ammalò la prima domenica di ottobre del
1958, festa della Madonna del rosario; spirava, con il rosario in mano, il 9
ottobre”. Come vediamo, una vita veramente impregnata di devozione mariana.
Come detto, Pio XII moriva 60 anni fa. Circa 3 mesi prima della morte egli promulgò la sua ultima enciclica, Meminisse
Iuvat (14 luglio 1958), un documento meno conosciuto di altri
e dedicato alle pubbliche preghiere nella novena dell’Assunta. Quindi, l’ultima
enciclica di questo pontefice mariano è ancora nel nome di Maria e anche di
questo documento, come della morte del grande pontefice, celebriamo i 60 anni.
Qui il grande Papa mette tutti gli eventi umani, anche quelli più tragici, nella luce del soprannaturale: «Ma se
esaminiamo con animo pensoso le cause di tanti pericoli, presenti e futuri,
facilmente vediamo che le decisioni, le forze e le istituzioni degli uomini
sono inevitabilmente destinate a venir meno, qualora l'autorità di Dio - che
illumina le menti con i suoi comandi e i suoi divieti, che è principio e
garanzia della giustizia, fonte della verità e fondamento delle leggi - o venga
trascurata, o non collocata al suo giusto posto, o addirittura soppressa».
Egli non sta solo riferendosi ad eventi del
passato, ma pensa soprattutto a quanto sta
avvenendo nei paesi dell’Europa dell’est e soprattutto in Cina, visto che
l’anno prima, nel 1957, era stata costituita l’Associazione Patriottica dei
Cattolici Cinesi, che di fatto toglieva la giurisdizione sui cattolici cinesi
alla Santa Sede e la metteva sotto il diretto controllo del Partito Comunista
professantesi ateo.
Ecco allora che il passaggio successivo, letto con questo e con la sofferenza dei cattolici sotto i regimi
comunisti in mente, acquista tutta la sua pregnanza: «D'altro lato, vediamo con
sommo dolore del Nostro cuore di Padre, che la chiesa cattolica, di rito sia
latino sia orientale, è, in non poche nazioni, oppressa da gravi vessazioni; si
mettono i fedeli e i ministri del culto, se non a parole, certamente coi fatti,
di fronte a questo dilemma: o astenersi dal professare e diffondere
pubblicamente la loro fede, o subir danni, anche gravi. Molti vescovi sono già
stati scacciati dalle loro sedi, o impediti dall'esercitare liberamente il
ministero, o imprigionati, o mandati in esilio. (...) Inoltre i giornali, le
riviste, le pubblicazioni cattoliche quasi del tutto sono messe al silenzio, come
se la verità sia esclusivo dominio e arbitrio di chi comanda, e come se le
scienze divine e umane, e le arti liberali non abbiano il diritto di essere
libere, per poter fiorire a vantaggio del pubblico bene. Le scuole un tempo
aperte dai cattolici, sono vietate e abolite; al loro posto ne sono state
istituite altre, che o non impartiscono affatto le nozioni di Dio e della
religione, o proclamano e diffondono le massime dell'ateismo, cosa che
spessissimo avviene».
E ancora: «I missionari, che, abbandonata la
casa e la dolce terra natia,avevano sopportato
gravi e numerosi disagi per dare agli altri la luce e la forza dell'evangelo, sono
stati espulsi da tanti luoghi, come individui nocivi e pericolosi; in tal modo
il clero rimasto, impari di numero in confronto dell'estensione territoriale, e
spesso inviso e perseguitato, non può provvedere alle esigenze dei fedeli. Con
dolore vediamo che talora sono calpestati i diritti della Chiesa, alla quale
spetta, soltanto dietro il mandato della Santa Sede, scegliere e consacrare i
vescovi, destinati a reggere legittimamente il gregge cristiano».
Il Papa non fa i nomi, ma chi non li
comprende? E in realtà c’è un piccolo mistero in questo senso.
Nella versione italiana reperibile nel sito vaticano dedicato al Pontefice,
alla nota 1, c’è questo inciso in corsivo: «Invito a pregare la vergine Maria durante la novena
dell'Assunta soprattutto per la chiesa provata e perseguitata nei paesi
dell'Est Europa e in Cina. Esortazione ai cristiani a essere forti nella prova.
Incito a tornare ai valori evangelici attraverso un profondo rinnovamento
morale» (nel testo riportato ho rimosso un errore di battitura
“tornare ai colori ai valori evangelici...”). Questo inciso esiste solo nella
versione italiana, ma non in quelle latina, portoghese o inglese. Ma il
messaggio era comunque diretto chiaramente, forse il Papa o chi per lui ha
voluto essere sicuro che non ci fossero margini per una cattiva interpretazione
(anche se nel testo in verità il Pontefice già parla di Europa e Asia
orientale).
Ma ecco che tutto viene affidato a Maria Santissima: «Adoperatevi, dunque, venerabili fratelli, perché con la vostra
esortazione e col vostro esempio, i fedeli a voi affidati, quanto più è
possibile numerosi e supplici accorrano nei giorni stabiliti agli altari della
Madre di Dio, la quale "a tutto il genere umano è fatta causa di
salvezza"; e con una sola voce e con un sol cuore implorino che alfine
dappertutto sia resa la libertà alla chiesa; quella libertà che ad essa serve
non soltanto per ottenere l'eterna salvezza degli uomini, ma anche per
confermare le giuste leggi col dovere di coscienza, e per consolidare i
fondamenti della società civile».
A 60 anni da questo documento sembra siamo ad uno
snodo cruciale per la risoluzione del conflitto fra
la Chiesa Cattolica e il governo della Cina. Sono cambiate cose importanti tali
da giustificare questa risoluzione? Alcuni pensano che siano cambiate, altri
ritengono che la situazione non sia diversa da quella descritta da papa
Pacelli. Continuiamo ad affidare alla Vergine Maria il bene e il destino di
questo grande popolo.
Fonte: LNBQ,
15.8.2018
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