Almeno dal IV sec. (come ci testimonia un testo della
pellegrina Egeria a Gerusalemme), un vangelo era cantato solennemente alla
fine dell’Ufficio notturno nelle domeniche e nei giorni festivi. Questo vangelo
dell'Ufficio divino è conservato a questo punto nella maggior parte dei riti
(per es., nel rito bizantino, v'è anche una serie di 11 Vangeli della resurrezione, che
sono cantati nei mattutini di ciascuna Domenica; S. Benedetto prescrive, nella
sua Regola, anche questo vangelo nei Mattutini al quale si risponde Amen, ecc. ...). Il Vangelo dei mattutini
non riprende il testo del Vangelo della Messa del giorno; esso è cantato dal
vescovo, dall'abate o dal sacerdote officiante, ma non dal diacono
(contrariamente al Vangelo della Messa).
Nel puro rito romano, tuttavia, non c'è rimasto
molto oggi: solo la prima strofa del Vangelo del giorno è cantata nel III
Notturno, seguito da tre Lezioni, tratte dalle omelie dei Padri su questo
vangelo. I differenti usi diocesani francesi, tuttavia, avevano mantenuto una
struttura primitiva più antica del rito romano: di solito, il canto solenne del
Vangelo giungeva - come nella Regola di San Benedetto – al termine dell'ufficio
notturno, tra il IX responsorio dell’ultimo Notturno (responsorio scomparso nel
rito romano attuale) ed il Te Deum.
Per la Vigilia di Natale, sia tra i benedettini sia
negli antichi usi diocesani francesi, il Vangelo dei Mattutini consiste nella
genealogia di Cristo secondo San Matteo. Il canto solenne di questa genealogia
è sempre stato modulato in un tono molto particolare, di grande suggestione. Allo
stesso modo, si cantava, su un'altra melodia solenne, la genealogia secondo San
Luca alla fine dei Mattutini dell'Epifania. Alcune diocesi conoscevano anche il
canto solenne al saluto, dopo i secondi Vespri di Natale, del Prologo di San Giovanni su una sublime melodia
(ma questo uso è più recente).
Quando la pratica del canto dei Mattutini di Natale
prima che la messa di mezzanotte iniziasse a sgretolarsi, molte parrocchie
mantennero il canto genealogico a mezzanotte, prima della prima messa di
Natale.
Vi presentiamo qui di seguito la versione parigina di questa
genealogia. Notate, in cui il finale termina un po' curiosamente, ma questo finale
è calcolato per essere in grado di collegarsi direttamente con l'intonazione
del Te Deum finale.
(Nostra traduzione dal francese)
Nessun commento:
Posta un commento