sabato 6 aprile 2019

S. Carlo Borromeo v/ "vescovo di Roma" Bergoglio

Ricordando quanto riportato quest'oggi da Avvenire circa l'udienza odierna del vescovo di Roma (v. qui), un nostro amico ci rammenta che, al tempo di san Carlo Borromeo, c'era, come sempre, gente che lasciava la sua patria, che migrava. E lo faceva per vari motivi, alcuni dei quali legati alla Religione. Per esempio molti lasciavano l'Italia perché riuscivano (disgraziatamente) a sfuggire alla Inquisizione Romana. Altri al contrario, migravano in Italia, soprattutto dalla Svizzera, per fare proselitismo acattolico. E di questi si occupò anche il nostro Santo. Si preoccupava di accoglierli. Un'accoglienza particolare però, nel senso che, non sapendo cosa farsene della cultura dell'incontro e dello scambio culturale, li faceva arrestare dalla sua milizia personale.
Ora, chi dei due ha ragione? a chi prestare credito???
Come cattolici non abbiamo alcun dubbio. Prestiamo fede al Santo Arcivescovo di Milano e ricordiamo l'elogio delle mura fatto in passato, in occasione dei nostri auguri per l'anno 2018 (v. qui).

Dove non esiste siepe, la proprietà è saccheggiata, ove non c`è moglie, l`uomo geme randagio.” (Sir. 36, 25)

Giovanni Gasparro, San Pio V e san Carlo Borromeo difendono il Cattolicesimo dall'Islam e dall'eresia protestante, 2017

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