Ciò che dovrebbe fare ogni cristiano, degno di questo nome, è abbattere e distruggere i nuovi idoli pagani quando questi sono utilizzati non a titolo di conservazione storica del proprio passato (ad es. in un museo), ma come divinità a cui prestare culto e venerazione, per giunta in luoghi cristiani.
S. Nicola distrugge gli Idoli pagani, Monastero di Esphigmenou
Manifattura boema, S. Vigilio abbatte un idolo pagano, decoro di tonacella, Museo diocesano, Trento
Giovanni d'Alemagna, S. Apollonia distrugge un idolo, 1442, National Gallery of Art, Washington, D.C.,
Pedro García de Benavarre, o Benabarre, S. Sebastiano parla ai SS. Marco e Marcelliano, e, insieme a S. Policarpo, distrugge gli idoli, 1470 circa, museo del Prado, Madrid
Joan Gascó - Perot Gascó, S. Bartolomeo apostolo distrugge l'idolo, 1525-26, Museu Episcopal, Vic
Giovanni Marracci, S. Paolino distrugge gli idoli o Trionfo del Cristianesimo, 1657-1704, Szépművészeti Múzeum, Budapest
Fra Juan Andrés Rizi, S. Benedetto distrugge l'idolo di Apollo, 1662, Museo del Prado, Madrid
Nicola Malinconico, S. Benedetto abbatte gli idoli a Montecassino, 1690-1710, Abbazia, Montecassino
Giuseppe Velasco, S. Benedetto distrugge l'idolo di Apollo, XVIII sec., chiesa di S. Biagio, Nicosia
Giuseppe Velasco, S. Benedetto distrugge l'idolo di Apollo, XVIII sec., chiesa dell'Immacolata Concezione, Palermo
Per riferimenti, cfr. F. Agnoli, Idoli da distruggere, la lezione di san Vigilio, in LNBQ, 24.10.2019. Lode perenne agli impavidi giovani cattolici che, intrepidi e con sprezzo del pericolo di subire persecuzioni, hanno rapito le statue della divinità pagana di Pachamama, che avevano contaminato con il loro lezzo diabolico la chiesa romana di S. Maria in Traspontina. La chiesa, certo, andrebbe riconsacrata ed offerta una messa di espiazione perché in essa divinità pagane sono state celebrate. Non diversamente anche San Pietro.
Ma almeno quella chiesa romana, grazie a giovani coraggiosi, è stata mondata dalla presenza demoniaca di Pachamama.
S. Paolo ammoniva i cristiani di Corinto a non entrare in comunione con gli idoli e con coloro che adorano gli idoli: "i sacrifici dei pagani sono fatti a demòni e non a Dio. Ora, io non voglio che voi entriate in comunione con i demòni; non potete bere il calice del Signore e il calice dei demòni; non potete partecipare alla mensa del Signore e alla mensa dei demòni" (1 Cor. 10, 20-21).
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