In quest’inizio del mese mariano, non possiamo non affidarci alla Vergine, la quale, anche in questo frangente di pandemia, non ha mancato di dimostrare la sua materna protezione verso i suoi figli e per coloro che la invocano con fiducia.
Per questo non possiamo non condividere questa bella storia che ci giunge da Crotone, che è stato rilanciato anche sul blog MiL, Messa in Latino e su Chiesa e postconcilio.
Buon mese mariano a tutti.
La
Madonna entra in reparto e i contagi si fermano
di
Andrea Zambrano
«Io di miracoli non
parlo. Ma metti mai che…». Il cappellano ospedaliero don Claudio Pirillo mette
le mani avanti, ma sa che qualche cosa deve essere andato per il verso giusto.
Ad accorgersi che potrebbe essere un miracolo invece è stata un’infermiera dell’ospedale
di Crotone San Giovanni di Dio. Dal 26 di marzo i contagi Covid si sono
arrestati. E da quel giorno hanno iniziato a guarire i primi malati di
Coronavirus fino a che da una settimana Crotone è una provincia Covid free dato
che al momento non figurano nuovi contagi.
Ebbene.
Il 26 marzo è anche la data in cui in ospedale ha fatto il suo ingresso anche
una signora speciale. Si chiama Madonna di
Capocolonna ed è la patrona della diocesi calabrese. L’effige della Madonna
nera, che viene portata i processione tutti gli anni dai crotonesi fino al
promontorio (Capocolonna) in cui oggi sorge il suo santuario, era stata
prestata temporaneamente dall’arcivescovo Angelo Raffaele Panzetta con questa
singolare motivazione: «Nei prossimi giorni il Quadricello della Madonna di
Capocolonna, lo manderò per qualche giorno presso l’ospedale di Crotone come
segno della vicinanza della nostra chiesa a questo luogo nel quale si sta
combattendo una battaglia importante per la salute è il benessere di tutti
noi».
Ebbene:
da quel giorno i contagi si sono arrestati e le guarigioni hanno iniziato a
contarsi copiose.
«È
andata proprio così – spiega al Timone il cappellano don Claudio –. A Crotone abbiamo tre immagini: quella
originale, grande, viene esposta ogni sette anni, mentre in processione una
volta all’anno esce un “quadricello” che viene scortato da oltre 120mila
crotonesi. Bene, il vescovo ha nella sua cappella privata una copia del
quadricello della Madonna nera e dal 26 marzo me lo ha consegnato direttamente
perché lo potessi custodire in ospedale».
Il
quadro però non è rimasto solo nella cappella. «No, durante la preghiera e la Messa con il
personale medico lo espongo – prosegue il sacerdote – e poi lo porto in
processione per farlo vedere ai malati». E loro? «Pregano e si affidano», aggiunge.
Quindi, pare di capire che la donazione del vescovo non sia stato un semplice
gesto devozionale, ma qualche cosa di concreto deve averlo operato.
«Sì,
ho letto l’articolo su quanto dice l’infermiera… che cosa vuole che le dica? Bè… diciamo che le vie del Signore sono davvero
misteriose, ma in un’ottica di fede dobbiamo dire che se non ci avessimo
creduto non l’avremmo esposta e non ci saremmo affidati a Lei».
Storia
ricca di significati quella della Madonna di Capocolonna, che affonda le sue
radici – come tante devozioni
italiane – ai tempi in cui i Saraceni nel 1519 compivano le loro consuete
scorribande da Sibari al basso Ionio. A Capocolonna, appena a sud di Crotone, i
Mori devastarono il promontorio su cui sorgeva una chiesetta che ospitava il quadro
di origine bizantina. Antica devozione, arrivata a sostituire il tempietto
pagano di Hera Lacinia che della città fondata dagli Achei era il cuore
religioso. Ed è li, nella città di Kroton, fratello di Alcinoo, Re dei Feaci,
che diede ospitalità ad Odisseo, che i musulmani devastarono tutto, portandosi
via anche quel quadro come bottino di guerra. Solo che la nave pronta a salpare
per la Turchia, non voleva saperne di mollare gli ormeggi. Così, gli islamici
decisero di gettare in mare quell’immagine quasi a volersi liberare di una
zavorra. Recuperata da un pescatore, l’icona fu portata “trionfalmente” in
città e da lì iniziò la sua nuova vita di Protettrice dei crotonesi.
Oggi,
mutatis mutandis, la Madonna nera è ancora lì, pronta a difendere i suoi cittadini.
Miracolo?
Rispondere non è facile, ma anche in questo caso è sempre meglio crederci. Anche perché non sappiamo che cosa sarebbe
accaduto, e soprattutto quanti morti ci sarebbero stati, se la Madonna non
fosse entrata in reparto dove è stata accolta con la stessa devozione dei
crotonesi che nel ‘500 la salvarono dalle acque. Nel dubbio, sempre meglio
optare per la scommessa di Pascal.
Fonte: Il
Timone, 30.4.2020
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