IL CICLO PASQUALE
Comincia con
i Primi Vespri della Domenica di Settuagesima e termina con Nona del Sabato
delle Quattro Tempora di Pentecoste.
Esso si
compone in questo modo:
·
Il Tempo di
Settuagesima (colore liturgico de
tempore violaceo, 17 giorni in totale): le settimane di Settuagesima,
Sessagesima, la Domenica di Quinquagesima con i due giorni seguenti
·
Tempo di
Quaresima (colore liturgico de
tempore violaceo, rosa la IV Domenica; 32 giorni in totale):
o
I giorni dal Mercoledì delle
Ceneri al Sabato dopo le Ceneri: teoricamente appartengono alla Quaresima ma
dal punto di vista prettamente liturgico sono un misto tra la liturgia della
Settuagesima e quella quaresimale
o
Le quattro settimane di
Quaresima. Nella prima ricorrono le Quattro Tempora
·
Il Tempo di
Passione (colore liturgico de
tempore violaceo, 13 giorni e mezzo in totale):
o
La I Settimana di Passione
o
La Settimana Santa:
§
La II Domenica di Passione o
delle Palme, e i tre giorni seguenti fino a Compieta del Mercoledì Santo
§
Il Triduo Sacro comincia con
l'Ufficio delle Tenebre del Giovedì Santo, che si canta nel tardo pomeriggio
del Mercoledì Santo, e termina con la Vigilia Pasquale. Colore liturgico bianco
il Giovedì Santo mattina alla Messa in Coena Domini, nero il
Venerdì Santo mattina alla Messa dei Presantificati, violaceo il Sabato Santo
mattina alla Vigilia Pasquale (tuttavia quando il Diacono o il Sacerdote porta
l'arundine in processione e canta l'Exultet, lo fa con la dalmatica
bianca)
·
Il Tempo
Pasquale (colore liturgico de
tempore bianco, 56 giorni e mezzo in totale):
o
Il Sabato Santo a partire
dalla Messa (il Gloria in excelsis si intona verso
mezzogiorno, e alla Messa seguono immediatamente i Vespri)
o
La Domenica di Pasqua con la
sua Ottava
o
Le quattro Settimane di Pasqua
e la quinta Domenica
o
I tre giorni delle Rogazioni
(colore violaceo alla Messa e alla processione)
o
La Festa dell’Ascensione, la
sua Ottava, e il susseguente Venerdì
o
La Vigilia di Pentecoste
(colore violaceo alla Vigilia e rosso alla Messa)
o
La Festa di Pentecoste con la
sua Ottava (colore liturgico rosso, 7 giorni in totale). Durante l’Ottava
ricorrono le Quattro Tempora
Si arriva a
un totale di 17 settimane nette ossia 119 giorni. Le prime tre settimane, cioè
il Tempo di Settuagesima e i giorni dopo le Ceneri, si trovano nella parte
invernale (pars hyemalis) del Breviario; le altre quattordici, cioè le quattro
di Quaresima, il Tempo di Passione e quello di Pasqua, nella parte primaverile
(pars verna). Terminata l’Ottava di Pentecoste con Nona del Sabato, a partire
dai Vespri cominciano il Tempo dopo Pentecoste e la parte estiva (pars aestiva)
del Breviario.
Il fulcro
cronologico di tutto questo impianto è la Domenica di Pasqua, cioè la Domenica
immediatamente seguente alla luna piena che cade durante o dopo l’equinozio di
primavera. Non si considera l’equinozio dal punto di vista astronomico (e che
dunque varia ogni anno), ma in una data convenzionalmente scelta e fissata al
21 marzo. Così la Domenica di Pasqua può cadere solo dal 22 marzo al 25 aprile,
e tutto il ciclo si sposta con essa, non potendo né iniziare prima del 18
Gennaio né terminare oltre il 19 Giugno.
Come si vedrà
più avanti, al Ciclo di Pasqua segue un lungo periodo liturgico intermedio di
durata variabile (da 24 a 28 settimane, raramente 23) che lo separa dal
successivo Ciclo di Natale: il Tempo dopo Pentecoste.
IL TEMPO DI SETTUAGESIMA
Caratteristiche generali
Il Tempo di
Settuagesima costituisce una preparazione alla Quaresima, la quale è a sua
volta preparazione alla Pasqua. Ne consegue che la Settuagesima è la
preparazione remota alla Pasqua così come la Quaresima ne è la preparazione
prossima, e il Tempo di Passione ne è la preparazione immediata.
Esso
comincia con i Primi Vespri della Domenica di Settuagesima, la quale cade tra
il 18 Gennaio (Cattedra di San Pietro a Roma) e il 21 Febbraio (giorno che
precede la Cattedra di San Pietro ad Antiochia): né prima né dopo. Termina con
la Compieta del Martedì di Quinquagesima, anche se, come detto prima, molti
elementi propri del Tempo di Settuagesima proseguono fino a Nona del
Sabato dopo le Ceneri, mescolati ad altri tipici della Quaresima. O piuttosto,
per essere specifici, in questi quattro giorni dal Mercoledì delle Ceneri al
Sabato dopo le Ceneri, l’Ufficio è quasi del tutto come nella Settuagesima (se
si eccettuano la lettura del Vangelo a Mattutino, l’Antifona propria al Benedictus e
l’aggiunta delle Preci Feriali), la Messa è interamente come in Quaresima, e
infatti c’è una Messa propria per ciascun giorno, avente le caratteristiche
della Quaresima (Orazioni pro diversitate Temporum assignatae diverse,
Prefazio proprio ed Oratio super populum). La mia personale
opinione è che la Chiesa abbia realizzato questa strana mescolanza per dare in
qualche modo una forma conclusione alla settimana di Quinquagesima, che
altrimenti resterebbe tronca al Martedì.
Le Domeniche
sono Maggiori di II Classe che cedono solo alle Feste di rito Doppio di I
Classe; le Ferie sono minori.
I connotati
più facilmente distinguibili della Settuagesima sono il colore liturgico de
tempore violaceo e la soppressione totale dell’Alleluia, che poi non
si dice più, nemmeno alle Feste dei Santi. Tengo a specificare che l’Alleluia è
omesso proprio ovunque nella liturgia, senza eccezione alcuna. Esso sarà poi
ripreso durante la Messa del Sabato Santo.
Tuttavia il
rigore quaresimale non è ancora pienamente cominciato: l’organo può continuare ad
essere suonato così come l’Altare ornato di fiori; Diacono e Suddiacono
indossano la dalmatica e la tunicella violacee, e non vi sono giorni di
digiuno.
Se non lo si
è fatto prima, è necessario ricordarsi entro il Martedì di Quinquagesima di
bruciare le palme e i rami utilizzati alla Domenica delle Palme dell’anno
precedente, per farne la cenere che si benedirà e imporrà il Mercoledì delle
Ceneri.
Al Breviario
Terminati i
Primi Vespri della Domenica di Settuagesima, al cui Benedicamus Domino e Deo
gratias si aggiunge il doppio Alleluia, questo cessa. A partire dalla
seguente Compieta al Deus in adjutorium e Gloria Patri l’Alleluia
è sostituito da Laus tibi, Domine, rex aeternae gloriae; le altre
volte in cui l'Alleluia normalmente ricorrerebbe, per esempio in certe
Antifone, è completamente omesso. Alla Scrittura occorrente del Mattutino si
interrompono le Lettere di San Paolo e comincia la lettura del Libro della
Genesi. Le Domeniche non si dice il Te Deum ma il IX
Responsorio. Viene introdotto lo Schema II delle Lodi (e del III Notturno
del Mercoledì) tanto le Domeniche che le Ferie, e ovviamente, correlato ad
esso, il quarto Salmo a Prima; non però le Preci Feriali da Lodi a Compieta,
che cominciano solo con la Quaresima.
Il resto è
fondamentalmente come nel Tempo dopo l’Epifania, gli Inni si prendono dal
Salterio fino a Nona del Sabato dopo le Ceneri, il Suffragio continua a essere
recitato fino a Lodi del Sabato che precede la Domenica di Passione, e si
dicono le Preci Domenicali nei giorni in cui non si celebrano o commemorano
Feste di rito Doppio. Il Simbolo Atanasiano invece si omette, e verrà ripreso
alla Festa della SS. Trinità e successivamente dalla IV Domenica dopo
Pentecoste in poi.
Tuttavia le
Domeniche vi sono Invitatorio, Antifone (diverse per Lodi e per le Ore minori,
ma ai Vespri si usano quelle del Salterio), Capitoli e Versetti (a Vespri, Lodi
e da Terza a Nona) e Responsori (da Terza a Nona) propri. Invece alle Ferie si
prende tutto dal Salterio tranne l'Antifona al Magnificat che è propria per
ogni giorno, mentre l'Orazione è quella della Domenica precedente, ecco perché
le Ferie del Tempo di Settuagesima sono per certi versi assimilate alle Ferie per
annum. Quanto all’Antifona al Magnificat delle Ferie, il Breviario
manca di quelle del Venerdì di Settuagesima e del Giovedì e Venerdì di
Sessagesima: in questi giorni si dice l’ultima Antifona al Magnificat dei
giorni precedenti che è stata omessa – le Ferie di Settuagesima essendo Ferie
minori non si commemorano – altrimenti, se sono state recitate tutte la si
prende dal Salterio (cosa che a mio parere non ha più senso, perché dal 1568 al
1954 il calendario è stato talmente imbottito di Feste peggio di un tacchino
ripieno del giorno del ringraziamento, che è praticamente impossibile trovare
cinque giorni feriali consecutivi; probabilmente questa norma risale alle
origini della riforma tridentina, quando il calendario era stato epurato dagli
eccessi con dura acribia e c’erano moltissime Ferie: ma ai nostri giorni non
credo esistano materialmente casi in cui queste Antifone si possano prendere
dal Salterio).
L’Antifona
finale delle Ore continua ad essere Alma Redemptoris Mater col
Versetto Post partum e l’Orazione Deus qui salutis
aeternae fino ai Vespri del 2 Febbraio: dalla successiva Compieta si
recita l’Antifona Ave Regina caelorum col Versetto Dignare e
l’Orazione Concede, che viene detta fino alla Compieta del
Mercoledì Santo. Questo cambiamento avviene sempre al 2 Febbraio, anche qualora
la Festa della Purificazione della Beata Vergine Maria dovesse essere traslata.
Da notare
che il Mercoledì delle Ceneri essendo una Feria Maggiore Privilegiata,
qualunque Festa non traslabile cada in esso è sempre commemorata a tutto
l’Ufficio, Primi Vespri inclusi; se il Martedì di Quinquagesima vi è una Feria
o una Festa di rito Semplice, i suoi Vespri sono feriali con la commemorazione
della Festa dell’indomani. Ciò perché non ha senso celebrare i Primi Vespri di
una Festa impedita. Nel caso in cui i Vespri del Martedì di Quinquagesima
andrebbero normalmente divisi, si celebrano interamente della Festa precedente,
con la commemorazione della seguente che viene semplificata.
Al Messale
Ci sono solo
tre Messe proprie, quelle delle tre Domeniche di Settuagesima, Sessagesima e
Quinquagesima. In esse il Gloria in excelsis è omesso, dunque
alla fine della Messa si dice il Benedicamus Domino invece
dell’Ite Missa est. L’Alleluia è rimpiazzato dal Tratto soltanto alle
Messe delle Domeniche, delle Feste e a quelle Votive: alle Messe feriali non si
dice nemmeno il Tratto, ma solo il Graduale. Le Orazioni pro
diversitate temporum assignatae sono quelle di Natale fino al 2
Febbraio: la seconda è della Santa Vergine (Deus qui salutis aeternae) e
la terza Pro Papa o Contra Persecutores Ecclesiae; dal 3 Febbraio ce ne sono di
nuove fino al Martedì di Quinquagesima: la seconda Ad poscenda suffragia
Sanctorum (A cunctis) e la terza ad libitum.
Si dicono ancora
il Prefazio della SS. Trinità le Domeniche, e il Prefazio Comune alle Ferie,
alle Feste e alle Messe Votive che non ne hanno uno proprio. I giorni feriali
in cui non si volesse celebrare una Messa Votiva o di Requiem si celebra quella
della Domenica precedente (come detto sopra, senza il Tratto).
Al Rituale
Il 3
Febbraio si possono celebrare due Benedizioni in onore di San Biagio Vescovo e
Martire: quella del pane, vino, acqua e frutti contro le malattie della gola, e
la Benedizione delle candele e delle gole.
All’Antifonale e al Graduale
I toni sono
gli stessi del Tempo dopo l’Epifania: il Benedicamus Domino V
le Domeniche e il VII le ferie, il Kyriale XI le Domeniche e
il XVI le ferie.
Pratiche
Molti
conservano la curiosa usanza di fare il “Funerale dell’Alleluia” dopo
i Primi Vespri della Domenica di Settuagesima: si porta in processione un
catafalco con la coltre sopra recante un cartiglio o stendardo con
scritto Alleluia, e il Sacerdote in piviale nero lo asperge e
incensa come per l’Assoluzione al Tumulo.
È prassi
diffusa celebrare, dalla Domenica al Martedì di Quinquagesima, le Solenni
Quarantore in riparazione dei peccati commessi durante il carnevale e in
preparazione alla Santa Quaresima. Esse sono normate dall’Istruzione Clementina
del 1705 (le rubriche sulle Messe Votive Privilegiate delle Quarantore sono
state modificate dalla Congregazione dei Riti nel 1927, vedesi AAS XIX
pag. 192); il SS. Sacramento vi viene esposto per quaranta ore consecutive (se
in questo lasso di tempo l’Augusto Sacramento viene riposto per qualsiasi
ragione, allora non sono più delle Quarantore ma delle normali esposizioni
solenni). Vigono le regole seguenti:
·
Il SS. Sacramento si espone
all’Altar Maggiore, e in esso si celebrano solo le Messe dell’esposizione e
della riposizione, quest’ultima coram SS.mo Sacramento. Almeno,
tali sono le rubriche scritte in tempi cattolici, quando veri Sacerdoti
disponevano di vere chiese e vi celebravano la vera Messa; penso che oggi, se
si dispone di quel solo Altare o se celebrando su un altro si rischia di dare
le spalle al SS.mo, l’epikeia consenta di celebrare anche le altre Messe coram
SS.mo. In ogni caso se si ripone il Sacramento anche solo per
celebrare la Messa, le Quarantore cessano de jure.
·
La Messa che precede
l’esposizione può essere quella Votiva Privilegiata del SS. Sacramento con la
commemorazione della Domenica (si può anche fare il contrario).
·
Si dovranno utilizzare non
meno di venti candele, che saranno continuamente accese e prontamente
sostituite quando si spengono. Ciò dev’essere fatto dai Chierici poiché i
laici non possono per nessuna ragione accedere al presbiterio durante
l’esposizione.
·
Se vi sono immagini o statue
nei pressi dell’Altare dell’Adorazione, devono essere velate di bianco.
·
Eccetto le donne a nessuno
sarà mai consentito coprirsi la testa in presenza dell’Augustissimo Sacramento.
Quindi non possono essere usati nemmeno i copricapi liturgici (zucchetto,
berretta, mitria, galero). Anche i baciamani sono omessi.
·
All’inizio e alla fine delle
Quarantore si canteranno le Litanie dei Santi con i loro versetti e Orazioni.
·
Nei giorni delle Quarantore,
ad eccezione della Messa Conventuale laddove dev’essere celebrata, si
celebrano, se possibile in altri Altari, Messe Votive Privilegiate del SS.
Sacramento; tuttavia non nelle Domeniche, Feste di rito Doppio di I e II
Classe, Ferie Maggiori Privilegiate, Vigilie Maggiori di I Classe, Ottave dell'Epifania,
di Pasqua e Pentecoste. In ogni caso in tutte le Messe che si celebrano nella
chiesa durante le Quarantore, saranno sempre dette le Orazioni del SS.
Sacramento sub una conclusione.
·
Il secondo giorno si celebrerà
una Messa Votiva Privilegiata per la Pace e il terzo di nuovo quella del SS.
Sacramento.
·
Ricordo che le Messe Votive
Privilegiate si celebrano con Gloria e Credo; in quelle del SS.mo Sacramento si
dice il Prefazio di Natale (di Domenica quello della SS. Trinità o quello
proprio) e, se le Quarantore si celebrano nell’Ottava del Corpus Domini, la
Sequenza.
·
Alle Messe celebrate durante
l'esposizione non si suona la campanella.
·
È sempre proibito distribuire
la Comunione all’Altare in cui è esposto il SS. Sacramento.
·
La Messa celebrata davanti al
SS. Sacramento esposto segue un rito speciale le cui linee principali qui
accenno:
o
Il Sacerdote non può mai
prendere i paramenti dall'Altare, e come detto sopra, non si copre la testa in
nessun caso.
o
La genuflessione doppia si fa
solo in plano all’inizio e alla fine, cioè quando il Sacerdote
giunge all'Altare la prima volta e quando lo lascia definitivamente. Quando il
Sacerdote è sulla predella fa la genuflessione semplice.
o
Si genuflette ogni singola
volta che si arriva al centro dell’Altare e ci si allontana da esso, e quando
ci si volge verso i fedeli, insieme alle volte in cui è prescritto come alla
Messa normale. Sono arrivato a contare oltre trenta genuflessioni.
o
Gli inchini al nome di Gesù e
le genuflessioni, anche ai due Vangeli, si fanno rivolti al SS. Sacramento; si
eccettua solo la genuflessione del Flectamus genua.
o
Quando il Sacerdote si volge
ai fedeli: se è al centro dell'Altare prima lo bacia, poi fa la genuflessione,
si gira, si rigira e genuflette nuovamente. Se invece si posta per arrivare al
centro dell'Altare, una volta giuntovi prima genuflette, poi lo bacia e si
gira. In ogni caso quando il Sacerdote girandosi non da mai le spalle al
SS. Sacramento, ma si ritira un po’ dal lato del Vangelo e si gira in senso
orario fermandosi diagonalmente (come si fa normalmente al Misereatur della
Comunione). Ciò vale anche per la Benedizione. Di conseguenza all’Orate
fratres e all’ultimo Vangelo non ci si rigira in senso contrario
completando il cerchio come si fa di solito, ma lo si fa per il lato dal quale
ci si è volti, genuflettendo alla fine. Quando si scende dall’Altare ci si
ritira un po’ dal lato del Vangelo e si procede diagonalmente.
o
Il lavabo si fa oltre
l’estremità del lato dell’Epistola, un po’ fuori dall’altare, col Sacerdote
girato verso il popolo (facendo in questo modo non da le spalle al SS.
Sacramento); la purificazione delle dita si fa nell'apposito vasetto restando al
centro dell'Altare.
·
Gli Uffici saranno celebrati
possibilmente in piedi, ma ci si può comunque sedere.
·
I Vespri Solenni davanti al
SS. Sacramento sono molto simili a quelli normali (senza la berretta), ma con
queste variazioni:
o
Al Magnificat il Sacerdote e i
ministri fanno la doppia genuflessione davanti l’Altare, ci si rialza, si
infonde l’incenso nel turibolo senza tuttavia benedirlo, ci si inginocchia e si
incensa il SS. Sacramento (tre colpi doppi). Rialzandocisi ci si avvicina
all’Altare per incensarlo come al solito (genuflessione doppia passando al
centro). Poi viene incensato il solo Sacerdote officiante.
·
È del tutto proibito celebrare
Messe e Uffici da Requiem, e Assoluzioni al Tumulo, nelle chiese in cui si
celebrano le Quarantore, nemmeno per i funerali. Ciò è permesso esclusivamente
per la Commemorazione di tutti i fedeli defunti il 2 Novembre: in tal caso
tutte le Messe di Requiem si celebrano in un altro Altare e, unica eccezione in
cui è previsto, sono celebrate con paramenti violacei, e il catafalco ha una
coltre violacea.
Per
ulteriori dettagli sulle rubriche del Tempo di Settuagesima: L. Stercky, Manuel
de liturgie et Cérémonial selon le Rit Romain, Paris Lecoffre 1935, Tomo
II, pag. 246-247.
Per la
celebrazione della Messa della Purificazione della Santa Vergine:
Nelle chiese
dotate di Clero numeroso, a norma del Missale Romanum e del Rituale
Romanum: Manuel de liturgie... cit., Tomo II, pag. 235-246
Nelle
piccole chiese con scarso Clero, a norma del Memoriale Rituum: Manuel
de liturgie... cit., Tomo II, pag. 412-420
Celebrata
pontificalmente, a norma del Caeremoniale Episcoporum: L. Stercky, Les
Fonctions Pontificales selon le Rit Romain, Paris Lecoffre 1932, Tomo II,
pag. 9-28.
Per le
Solenni Quarantore:
Link per
scaricare l'Instructio Clementina, che come detto sopra, contiene le rubriche e
cerimonie per la celebrazione delle Quarantore: https://archive.org/details/instructio-clementina-pro-oratione-xl-horarum
Rubriche e cerimonie
per le Messe Votive Privilegiate delle Quarantore: Manuel de liturgie...
cit., Tomo I, pag. 415-417.
Rubriche e
cerimonie per la Messa celebrata davanti al Santissimo Sacramento solennemente
esposto: Manuel de liturgie... cit., Tomo I, per la Messa bassa
pag. 542-546; per la Messa solenne pag. 636-665.
Dall'Anno Liturgico di Dom Guéranger sul Tempo di Settuagesima:
Storia del
Tempo di Settuagesima: https://sensusfidelium.us/italiano/lanno-liturgico-di-dom-prosper-gueranger/tempo-di-settuagesima-lanno-liturgico-di-dom-prosper-gueranger/capitolo-i-storia-del-tempo-di-settuagesima/
Mistica del
Tempo di Settuagesima: https://sensusfidelium.us/italiano/lanno-liturgico-di-dom-prosper-gueranger/tempo-di-settuagesima-lanno-liturgico-di-dom-prosper-gueranger/capitolo-ii-mistica-del-tempo-di-settuagesima/
Pratica del
Tempo di Settuagesima: https://sensusfidelium.us/italiano/lanno-liturgico-di-dom-prosper-gueranger/tempo-di-settuagesima-lanno-liturgico-di-dom-prosper-gueranger/capitolo-iii-pratica-del-tempo-di-settuagesima/